La pelle è il rivestimento più prezioso per legature artistiche, in particolare quella a concia vegetale. La concia al vegetale è la più antica procedura di trattamento della pelle.
Nell’antichità si scoprì che se la pelle veniva a contatto con l’acqua, nella quale era stato disciolto il tannino contenuto nelle cortecce di alcune varietà di albero, la stessa veniva conciata e si otteneva un cuoio rigido ma molto resistente. Con il passare degli anni, il progresso tecnico ha permesso di capire che opportune miscele di cortecce donano alla pelle la caratteristica morbidezza, consistenza e lavorabilità del cuoio.
Tutt’oggi le concerie usano un processo antico di conciatura al vegetale chiamata la “concia in fossa” che, attraverso un ciclo di lavorazione di circa venti giorni, consente di ottenere pelli dalla caratteristica morbidezza e flessibilità per la produzione di oggetti unici. Il successivo ingrasso, effettuato con miscele di oli di pesce e grassi animali (sego), dona alla pelle il caratteristico odore e la “mano” tipica della “vacchetta” toscana.
La naturalezza e la bellezza della pelle si esaltano con il passare del tempo: l’usura e la patina che si forma sulla superficie la rendono unica. L’utilizzo di materie prime naturali riduce al minimo l’impatto ambientale; per questo motivo, la concia al vegetale può essere considerata il metodo di conciatura più ecologico.
Per le legature più pregiate, Imag utilizza pelli conciate in fossa.